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Visualizzazione dei post da luglio, 2016

“Tutto è ispirazione” dello scrittore Jacob Bernstein sulla madre, la giornalista, scrittrice, sceneggiatrice e regista Nora Ephron

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Deve essere un periodo davvero particolare della mia vita: sono circondata da amiche meravigliose e mi capita di leggere o guardare documentari inerenti a scrittrici luminosissime. Potrei non condividere tutto ciò con voi? Giammai! Ecco perché sono molto felice di trascrivervi anche questo documentario su Nora Ephron. Se il nome non vi dice niente, mano a mano che proseguirete nella lettura vi renderete conto che è entrata nelle vostre case diverse volte. Buona lettura. Buona riflessione. Nora Ephron: “Io e le mie sorelle siamo cresciute con una frase che mia madre ripeteva sempre, in continuazione, ovvero che 'Tutto è ispirazione'. Quando torni a casa e pensi che sia capitata la cosa peggiore della vita, che un ragazzo non ti abbia chiesto di ballare, o che l'orlo del vestito si sia scucito, se pensavi che quella fosse una tragedia, mia madre ti rispondeva sempre: 'Tutto è ispirazione'. Credo che quello che intendesse voler dire fosse questo: se

“Natalia Ginzburg. Storia di una voce”, documentario di Sky Arte

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Poi dicono che la tecnologia sia un mostro, un'infima bestia che distrugge ogni poesia, ogni guizzo di ispirazione, ogni esistenza. Non è così. Tutto dipende da che uso ne fai. Quest'oggi voglio illustrarvi lo splendore di un documentario di Sky Arte che getta luce sulla vita e le opere di una grande icona letteraria italiana: Natalia Ginzburg, che molti di voi conosceranno per averla studiata a scuola. Come spesso succede, i grandi autori si rivalutano da “grandi”, e in questo caso è successo anche a me. Il post in questione è indirizzato a tutti gli scrittori in particolare, ma all'umanità in generale, perché la peculiarità di Natalia Ginzburg, è quella di aver trascorso decenni di vita immersa nel meglio e nel peggio della storia contemporanea italiana e di essere sopravvissuta a dolori enormi. Ha molto da insegnare con i suoi scritti e, semplicemente, con la sua vita. Ecco a voi, dunque, il mio paziente lavoro di trascrizione (e studio!) del documentar

Recensione: “Caucasia” di Danzy Senna

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Dalai Editore, 2011, pp. 413 Oggi sono felicissima di scrivere la recensione di questo libro, sia perché ho aspettato anni prima di riuscire ad arrivare alla sua lettura, sia perché è evidente che ho fatto benissimo a ricordarmene! La trama racconta la vicenda di Birdie, che nasce negli anni '70 a Boston da una famiglia particolare: la mamma, Sandy, è una wasp bianca della borghesia ricca e accademica, mentre il padre, Deck, è un ragazzo di colore istruito e dentro alle lotte sociali e razziali fino ai denti. Birdie ha una sorella maggiore, Cole, e per quanto si amino con tutto il loro cuore, sono profondamente diverse. Birdie è bianca e hai i capelli castani. Potrebbero definirla siciliana o spagnola, ma decisamente non una ragazza di colore. Cole, invece, è nera con gli occhi verdi. Dopo diversi anni di istruzione a casa, seguiti da un'attentissima Sandy, vengono mandate in una scuola di ragazzi di colore. Qui Birdie ha un impatto devastante con i suo

Due imperdibili saggi di Luciana Percovich

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“Oscure Madri Splendenti – le radici del sacro e delle religioni” Venexia, 2007, 315 pp. “Colei che dà la vita – colei che dà la forma” Venexia, 2009, 220 pp. Ho aspettato parecchio tempo per approcciarmi a questi due testi. I miei studi sulla Grande Madre, la Dea Primigenia dell'Antica Europa, sono cominciati quasi vent'anni fa e sono stati inframmezzati da ricerche sui culti pagani il Friuli e del popolo Slavo. Eppure eccomi qui, finalmente, a occuparmi di una recensione di queste due opere essenziali. Per chi? Per tutti! Prima dell'avvento delle religioni monoteiste, prima del patriarcato, esistevano nel nostro continente intere civiltà legate al culto del femminino sacro. I lavori archeologici di Marija Gimbutas, quelli storici di J.E.Harrison e Momolina Marconi hanno confermato questo sostrato culturale, religioso e storico cominciato prima di 20000 anni fa e proseguito con le civiltà cretesi e quelle anatoliche, come Catal Huyuk (