Impressioni dall'esposizione delle opere del 5° Concorso Internazionale Il Merletto a Gorizia dal tema “Il filo del Design”

Ieri mattina sono salita a Borgo Castello di Gorizia per poter ammirare l'esposizione presso i Musei Provinciali. Ero molto emozionata, perché manco dalla Scuola di Merletto da un anno. Ho un bambino ancora piccolo e tanti impegni, ma sembra che qualcosa cambierà a settembre, perciò è molto probabile che finalmente potrò tornare a lezione e riprendere da dove ho lasciato: il quarto anno di Scuola. Dunque potrete comprendere il tumulto di pensieri che mi hanno travolta sulla soglia dei musei. Le opere che ho ammirato sono il frutto del lavoro di merlettaie provenienti da tutto il mondo, donne dalle capacità artigianali e artistiche altissime, donne dalle quali ho tutto da imparare. Ero tanto orgogliosa quanto euforica di trovarmi lì.

Quando mi sono avvicinata all'ingresso della prima delle due sale dedicate all'esposizione sono stata accolta dalla prima opera: “La ragnatela” di Patrizia Nichele e Anna Paola Panozzo.


Suggestiva. Consapevoli o meno, le due artiste merlettaie mi hanno dato il benvenuto con un simbolo archetipo molto potente, quello di Aracne, la fanciulla trasformata in ragno dalla dea Atena dopo che si era vantata di saper tessere meglio di lei.

Una volta entrata nella prima sala mi sono trovata dinanzi a innumerevoli complementi d'arredo, accessori e lampadari. Riuscire a dare un giudizio e quindi premiare un progetto piuttosto che un altro deve essere stato arduo per i giudici. Forse per questo ci sono stati un vincitore e ben cinque opere selezionate.

Certamente la mia anima ha trovato un felice approdo e i miei occhi si sono beati della ragnatela che mi ha accolta e del quadro “Il filo della memoria” della Scuola di Merletto di Cles, del Trentino Alto Adige:



Un'altra opera che ho trovato degna di nota è stata quella del pannello da muro il cui sfondo è realizzato con il punto tela e l'utilizzo di due filati contrastanti: la “povera” juta e la “nobile “seta”, mentre i suoi decori floreali sono stati merlettati con fili di cotone e canapa. Sulla sommità e sulla base del panello sono stati inseriti due rami ondulati. Non so a voi, ma a me sembra uno splendido richiamo alla Terra. L'autrice è Cinzia Pupis del Friuli Venezia-Giulia.


Un'altra creazione che mi ha colpita è stata un arazzo/insegna per bistrot molto contemporaneo. Realizzato per l'omonimo locale Lefilvert, desidera seguire una filosofia legata al riciclo e al riuso in cucina, all'utilizzo di prodotti locali e a filiera corta e alla diffusione di una corretta consapevolezza alimentale. Il filo di cotone e lino di colore verde rappresenta la cultura alla sostenibilità e alla sobrietà che l'uomo deve abbracciare per salvare il pianeta e se stesso. L'autrice è Manuela Sauda del Trentino Alto Adige:


E ora una delle opere segnalate, la prima!


Un lampadario contemporaneo capace di creare giochi di luce unici. Le autrici sono Diana Angela Carpin, Cinzia Cecchin e molte altre compagne e maestre merlettaie del Friuli Venezia-Giulia.

E poi c'era “Atmosfere autunnali” di Diana Dussi e Paolo Molassi di “Il filo dei pensieri”, una delle opere più incantevoli in assoluto. Qui il merletto si fa luce e grazie all'impiego della fibra ottica presente in ogni foglia sia all'interno che all'esterno del vaso per dar vita a un design che arricchisce ogni angolo della casa, accentuato anche dalla presenza di una candela adagiata dolcemente sulla superficie del gel.







Una menzione particolare vorrei farla alla sezione dedicata al merletto a tombolo lavorato dai bambini delle scuole elementari locali:


La creazione che più mi ha colpita è stata quella del “Memo Game: cartoline dall'Europa” degli allievi della Scuola Primaria “Francesco Rismondo” di Gorizia. Qui, il noto gioco dell'infanzia di tutti noi è arricchito dalle foto prelevate da cartoline d'epoca provenienti da varie località europee nelle quali esiste una tradizione lavorativa del merletto.


Sono grata a tutte queste grandi artiste e artigiane internazionali -anche a quelle che non ho citato qui- perché mi hanno donato la consapevolezza del potere del merletto a tombolo, una tradizione centenaria che, anziché scomparire, viaggia spedita sulle ali del XXI secolo verso un futuro radioso e probabilmente la corona di Patrimonio Unesco dell'Umanità.


Avete tempo per visitare l'esposizione fino al 29 giugno 2016. Orari: da martedì a domenica 9:00-19:00. Presso il bookshop dei Musei Provinciali è presente anche il catalogo dell'esposizione.

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