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Visualizzazione dei post da 2016

Writers of Europe: Turchia

Orhan Pamuk, Premio Nobel per la Letteratura, racconta Istanbul fin dal suo primo romanzo: la sua storia, la sua gente, la sua bellezza, i suoi affreschi e le infinite sfumature della sua anima. E quando la sua voce incontra quella di Sema Kaygusuz, nei cui romanzi echeggiano le antiche leggende dell'Anatolia, e quella di Elif Shafak, scrittrice popolare che coniuga realismo sociale e magia ancestrale, è tutta la Turchia a rivelarsi sotto una nuova luce. Orhan Pamuk: “Abito a Istanbul da 60 anni. È stata Istanbul a definire la mia personalità, il modo in cui vivo i momenti di felicità e di tristezza. Mi sono chiesto: cos'è che definisce questo luogo? Cos'è che costituisce l'anima di una città? A Istanbul, questa città bella e famosa, quello che si impone prima di tutto è la contemplazione del Bosforo e dei paesaggi urbani. Da bambino, queste contemplazioni di Istanbul hanno alimentato in me un sentimento fondamentale, qualcosa che ha a che vedere con il chiudersi

Tavola rotonda: "Streghe, orchi e Krivapete - Le grotte tra miti e leggende"

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A tutti gli appassionati della materia, voglio comunicare che sabato 26 novembre ci sarà un'interessantissima Tavola Rotonda ideata dalla Federazione Speleologica Isontina presso la Galleria Dora Bassi, Via Garibaldi 7, Gorizia. Io presenterò una relazione dal titolo: "Pagani e Silvani friulani e di confine" alle 10:45. Di seguito una breve introduzione: "Fin dalla notte dei tempi, la regione friulana è stata abitata da creature fantastiche e mitiche, alcune delle quali trovano i propri simili non soltanto in ogni angolo del pianeta, ma anche vicino, sul confine sloveno, o immediatamente dopo, in terra slava. Stiamo parlando dei Pagani, gli Ajdi sloveni e dei Silvani, noti in Val di Resia come Dujak e Dujacessa e in Slovenia come Divji mož. Le loro dimore sono i boschi, i ruderi, gli antichi e diroccati castelli, ma anche le grotte e le zone montane più remote. Un tempo vicini agli uomini, addirittura loro maestri, piano piano si sono allontanati

Che bello l'Internet-Detox!

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Rieccomi sul mio blog dopo mesi di astinenza. Non è il solo posto dal quale mi sono volontariamente allontanata: in generale, mi sono occupata più della vita reale, che di quella virtuale e questo perché volevo reimparare a stare disconnessa. Il bilancio? A dir poco meraviglioso: ho trascorso molto più tempo con le persone che amo, ho letto, guardato film e documentari, fatto ricerche, ho presentato il mio romanzo in un posto meraviglioso, la Sala Antico Ospitale di Sacile ( http://www.nordestnews.com/2016/11/06/sacile-libri-dolcezze-gustare/ ), ho redatto l'atto per una conferenza cui parteciperò a fine mese, ho ripreso la Scuola di Merletto e, dulcis in fundo, ho quasi finito un nuovo libro. Mi fermo qui, ma la lista è molto più lunga e io mi sento molto soddisfatta, non tanto per tutti gli impegni e i piaceri depennati dalla mia agenda, ma anche per alcuni momenti semplici e al contempo privilegiati, come le ore trascorse a lume di candela e in un silenzio sublime, a scrive

Secondo Laboratorio di Scrittura Creativa: il Bullet Journal

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E' settembre, quindi ricomincio alla grande con il mio secondo laboratorio di Scrittura Creativa. Dopo il percorso di studio sulla scrittura del diario, ci concentreremo sull'organizzazione quotidiana dei nostri impegni, le tabelle di marcia, la dieta e tutti i target che ci interessa raggiungere attraverso l'utilizzo di un'agenda personalizzata, il Bullet Journal, che diventerà un'essenziale, preziosa alleata per raggiungere tutti i nostri obiettivi. Partenzia: lunedì 26 settembre 2016, ore 17:00 presso il Cerchio di Etra, Via Codelli 5, Gorizia. Serve la prenotazione. Scrivere a: ilcerchiodietra@gmail.com

Writers of Europe: Germania

Bernhard Schlink: “Siamo una generazione cresciuta con genitori che parlavano poco di se stessi e per noi figli il ruolo della letteratura è stato quello di permetterci di controllare il carattere acuto e senza forma. L'intensità, il materiale dell'orrore, della sofferenza, del lutto e fare forma a ciò che non ne ha per rendere le cose sopportabili. Ma una cosa diventa sopportabile perché prende forma, una forma con la quale possiamo confrontarci e che può delineare il nostro comportamento”. Christoph Hein: “Credo che siamo tutti incatenati al tempo, alla società nella quale viviamo ancora prima di averne la consapevolezza. Un bambino, ad esempio, non si rende conto di questo, ma ci sono anche persone che passano tutta l'esistenza senza rendersi conto fino a che punto la loro vita sia parte integrante della storia”. Wladimir Kaminer: “E' l'unico senso della letteratura, perché gli esseri umani sono piuttosto smemorati. La vita è molto breve, viviamo in un

Writers of Europe: Romania

Florin Lazarescu non lascia mai passare troppo tempo senza far visita ai genitori nella campagna moldava. È il mondo della sua infanzia, quello delle storie dei suoi genitori a nutrire la sua scrittura. Mentre il padre prepara in giardino una grappa di prugne, lo scrittore inizia a descriversi: “Sembriamo degli africani in questo filmato. Come se fossimo degli africani che preparano una qualche posizione magica. Per gli stranieri somigliamo a degli africani. Tutta questa campagna qui intorno era il mio parco giochi. Godevo di libertà assoluta. Un'altra cosa divertente della mia infanzia è che non ero bravo nelle scazzottate perché troppo gracile e debole, ma sapevo raccontare storie e inventare giochi. All'epoca conducevo una doppia vita, si può dire: quella del topo di biblioteca, perché leggevo molto; e quella nella quale ero io a raccontare storie agli altri, e tutti facevano finta di essere o un indiano o D'Artagnan. In quel mondo selvaggio, quasi tribale della mia in

Writers of Europe: Islanda

Adur Ava Olafsdottir: “Per me l'Islanda è il Paese del silenzio. La cosa più bella qui è senza dubbio il silenzio. L'Islanda è un po' il mio chiostro personale, il mio monastero privato. Siamo pochi, così pochi che c'è a malapena un abitante per chilometro quadrato. Quindi è più facile restare soli quando se ne ha voglia. Non c'è bisogno di andare troppo lontano. L'Islanda è piena di luoghi isolati. Le solitudini e l'isolamento che regala è quanto ci sia di più utile e adatto a una scrittrice eremita come me. In questa spiaggia dove ci troviamo adesso vengo più o meno tutti i giorni. Non è lontana dall'università dove lavoro, né da dove vivo, perciò ho la possibilità di venirci a qualunque ora se desidero rilassarmi, riacquistare le energie e osservare il mare, rivolgere il mio sguardo in direzione di altre terre e guardare verso l'ignoto”. Questa terra ha come caratteristiche l'imprevedibile e l'inatteso, elementi che creano tensione ne

Writers of Europe: Irlanda (estratti dall'omonimo programma di La Effe)

Robert McLiam Wilson: “Tutti noi abbiamo un rapporto ambivalente con l'Irlanda. Quando qualcuno afferma di sentirsi a proprio agio in un certo posto e sente nostalgia, secondo me pensa di provare determinate cose per un luogo, attribuendo a quel posto una certa passività. Per me è qualcosa di inquietante. Ha a che fare con quello che quel posto dice di te. Non è che quel luogo ti piace, è che ha creato ciò che sei. Io ne porto l'odore, è come se fossi circondato da una nuvola, nel bene e nel male”. L'identità irlandese è sfuggente. In queste terre sono passati inglesi, scozzesi, francesi. Com'è fatto un vero irlandese? Non si sa. Ma un dublinese non è considerato un vero irlandese, perché da secoli c'è una riscoperta della lingua irlandese antica, delle sue tradizioni e tutto questo si trova nei villaggi, nei paesi. Roddy Doyle: “E' qui che risiede il potere della letteratura: offre la possibilità di dire cose che ci mettono a disagio, mantenendo una ce

“Tutto è ispirazione” dello scrittore Jacob Bernstein sulla madre, la giornalista, scrittrice, sceneggiatrice e regista Nora Ephron

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Deve essere un periodo davvero particolare della mia vita: sono circondata da amiche meravigliose e mi capita di leggere o guardare documentari inerenti a scrittrici luminosissime. Potrei non condividere tutto ciò con voi? Giammai! Ecco perché sono molto felice di trascrivervi anche questo documentario su Nora Ephron. Se il nome non vi dice niente, mano a mano che proseguirete nella lettura vi renderete conto che è entrata nelle vostre case diverse volte. Buona lettura. Buona riflessione. Nora Ephron: “Io e le mie sorelle siamo cresciute con una frase che mia madre ripeteva sempre, in continuazione, ovvero che 'Tutto è ispirazione'. Quando torni a casa e pensi che sia capitata la cosa peggiore della vita, che un ragazzo non ti abbia chiesto di ballare, o che l'orlo del vestito si sia scucito, se pensavi che quella fosse una tragedia, mia madre ti rispondeva sempre: 'Tutto è ispirazione'. Credo che quello che intendesse voler dire fosse questo: se

“Natalia Ginzburg. Storia di una voce”, documentario di Sky Arte

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Poi dicono che la tecnologia sia un mostro, un'infima bestia che distrugge ogni poesia, ogni guizzo di ispirazione, ogni esistenza. Non è così. Tutto dipende da che uso ne fai. Quest'oggi voglio illustrarvi lo splendore di un documentario di Sky Arte che getta luce sulla vita e le opere di una grande icona letteraria italiana: Natalia Ginzburg, che molti di voi conosceranno per averla studiata a scuola. Come spesso succede, i grandi autori si rivalutano da “grandi”, e in questo caso è successo anche a me. Il post in questione è indirizzato a tutti gli scrittori in particolare, ma all'umanità in generale, perché la peculiarità di Natalia Ginzburg, è quella di aver trascorso decenni di vita immersa nel meglio e nel peggio della storia contemporanea italiana e di essere sopravvissuta a dolori enormi. Ha molto da insegnare con i suoi scritti e, semplicemente, con la sua vita. Ecco a voi, dunque, il mio paziente lavoro di trascrizione (e studio!) del documentar