Come i gatti al sole...


...anche io sento l'insopprimibile desiderio di uscire all'aria aperta non appena l'astro splende nel cielo, senza nubi di contorno.

Credo dipenda dalla mia anima campagnola, così legata alla Terra e alla sua Bellezza, che dona il massimo quando c'è bel tempo.

E così oggi, tra un pacchetto di fazzoletti e l'altro, tra la tirata d'orecchie di mia madre e quella di un'amica, ho deciso che, raffreddore o meno, dovevo uscire!

Io non so se capiti solo a me, in questo periodo: non ce la facevo davvero più a rimanere al chiuso. Non si può vivere sempre in quattro mura. Casa, lavoro, biblioteca, case di parenti, case di amici. E uscire solo per entrare in macchina e andare dal punto a. al punto b. e ritorno.
Il mio pancione continua a crescere, la schiena a fare sempre più male, ma ogni manuale di gravidanza che si rispetti consiglia di compiere camminate quotidiane e io ho fatto esattamente questo.

Sono andata in biblioteca -sì, lo so, sono noiosa, ma le mie ricerche sul paganesimo slavo proseguono a gonfie vele e non posso tralasciare le fonti che trovo lungo il percorso di studi, altrimenti si accumulano e non ne esco viva- ho trascritto quanto mi serviva e via, fuori, all'aperto!

Anche la biblioteca di Gorizia (Statale Isontina) ha scorci di rara bellezza da mostrare:


Ma ovunque ti giri, in questa città, puoi trovarne:



Un albero di ciliegio in fiore incuneato tra un condominio e le mura di un centro militare.

Per non parlare delle fronde della mia Magnolia, che sono andata a salutare, dopo tanti mesi, al Parco ai Giardini. Quanto mi era mancata...


E il mio bambino ha fatto presente la sua voglia quotidiana:


Gelato ai frutti di bosco e Sacher... nientemeno!

La primavera è in arrivo. La sento in ogni cellulare del mio corpo. Ma forse, tra oggi e ieri è una riflessione ad avermi spronata ulteriormente a mettere piede fuori di casa.
Sto leggendo uno dei deliziosi romanzi di Elisabeth Von Armin e ho compreso una delle tante ragioni per le quali adoro la sua scrittura. Quest'autrice australiana dall'intelligenza e sensibilità rare illustra a noi contemporanei un mondo con dei ritmi che sono pressoché scomparsi. Nell'era di internet, dei social-network, dei blog e via discorrendo non vi è traccia dell'Arcadia della Von Armin. Quando si trascorrevano le giornate a leggere, a imparare a suonare uno strumento, a preparare un corredo, ad andare in visita presso parenti e amici, a cene e balli. Ma anche giornate intere immersi nel verde rigoglioso d'Inghilterra o Pomerania, a passeggiare nei boschi, a pescare insieme al proprio amato o semplicemente facendogli compagnia.
Questo nell'ovattato mondo dei ricchi, certo. Ma i contadini, dopo interminabili giornate nei campi, la sera si raccoglievano nelle stalle o all'aperto (durante le belle stagioni) per le veglie notturne, a parlare, ridere, ballare.

Chiudete gli occhi e immaginate. Da qualche parte nel vostro subconscio questo mondo esiste ancora. Ve n'è rimasta traccia. Ed è totalmente agli antipodi rispetto a quello che viviamo nel quotidiano, sballottati tra lavoro e doveri, impegni e responsabilità, così stressati e risucchiati da tutto da non riuscire a rimanere a tratti lucidi e quindi a buttarci come larve apatiche sul computer o sugli smartphone anziché impegnarci a uscire per una serata tra famiglia o amici, a giocare coi nostri piccoli di casa, a leggere un buon libro in perfetto silenzio e così via.
Sarà la presenza, in me, del mio cucciolo, ma avverto questa necessità “antica” sempre di più. Forse lui vuole che mi prepari a questo, a dedicargli tempo, a cominciare a rinunciare già a tante inutili distrazioni per quello che faremo insieme. Chi lo sa... ogni giorno è nuovo, ogni giorno avverto grandi cambiamenti in me e mi preparo all'arrivo di questo bambino che mi sta già cambiando profondamente.

La mia riflessione, comunque, ritengo sia universale. E ci metterò tutta me stessa per continuare la strada, intrapresa già qualche anno fa, di una vita con ritmi più naturali e semplici.

Commenti

  1. Concordo, e se potessi, e il se è d'obbligo, rinuncerei volentieri alla mia vita, fatta di corse, battaglie e piccole rivoluzioni, che, diciamolo, non portano in nessun luogo. Un po' di calma, silenzio e, soprattutto, tempi lunghi fanno bene all'anima. Purtroppo non è un bel periodo per poter mandare tutti a quel paese, ma se potessi... lo farei...

    Un abbraccio

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