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Visualizzazione dei post da gennaio, 2014

Recensione: “E così vorresti fare lo scrittore” di Giuseppe Culicchia

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Laterza, 2013, 154 pp. Mentre scrivo queste parole mi sbellico dalle risate. Perché? Perché in contemporanea sto guardando la presentazione dello stesso saggio sulla trasmissione di Rai Tre “Pane quotidiano”, condotta da Conchita de Gregorio (22/10/2013): http://www.youtube.com/watch?v=qUI593D4tbM Cosa mi fa ridere? Il fatto che i ragazzi del pubblico pongano allo scrittore le stesse domande che lui si è visto fare in anni e anni di presentazioni e incontri con l'autore. Domande che lui cita testualmente nel suddetto saggio. Ma veniamo a noi. Ho scovato questo libro in biblioteca mentre aspettavo che un'amica terminasse di fotocopiare dei tomi per le sue ricerche. Mi ha attratta la copertina, nonché il titolo del saggio, che è poi la citazione di una poesia di Charles Bukowski. Ho iniziato a leggere e a ridere, ridere, ridere. Diciamocelo: il titolo non è originale. Narra delle disavventure degli scrittori contemporanei che passano da “Brillante

Tingere la lana: l'ovvia conseguenza delle frequentazioni del Knit e del Lace Cafè

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Io credo questo: che quando hai a che fare con i filati, in un modo o nell'altro alla tintura naturale ci arrivi. Senza se e senza ma. Perciò, prima di provare a tingere l'AquiLana, una lana meravigliosa che ho scoperto grazie alla mia amica Lucia ( http://ilfilodilu.blogspot.it/2014/01/aquilana-regalo-o-messaggio.html ), oggi mi sono regalata questa favolosa lana biologica: Sono solo 200 grammi, perciò posso farmi tutt'al più una borsetta, ma è un inizio. Adoro i colori del bosco, tutti. Perciò credo che mi butterò su ingredienti come more, mirtilli, lamponi, edere, fondi di caffè e forse vino Terrano. Già, uniamo l'utile al dilettevole: dal momento che ora di vino non posso proprio berne nemmeno un goccio, vediamo di utilizzarlo per una buona causa. E' grazie alla mia maestra della scuola di merletto che ho scoperto che questa bevanda specifica dona ai filati un tono bordeaux che è la fine del mondo. E insomma, tutta la colpa di questa mia nu

Idee Eco per affrontare i buoni propositi dell'anno nuovo

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Per il 2014 mi sono ripromessa l'inizio di una vita molto più ecologica. Non che prima di oggi fossi una sprecone, però mi sono accorta da tante piccole cose che compio errori madornali. Uno su tutti? Comprare una quantità di giornali, legati all'attualità, alla politica e soprattutto alla letteratura e alla cultura, che in un anno causano tanta immondizia da riempire una villa! Riciclo la carta, è vero, ma non sarebbe meglio evitare proprio di comprare? E così, piano piano mi sono resa conto che almeno tre giornali posso visionarli su internet il giorno della loro uscita (e, in alcuni casi, anche quelli seguenti). Il Venerdì di La Repubblica: http://periodici.repubblica.it/venerdi/ D di La Repubblica: http://periodici.repubblica.it/d/ Io Donna di il Corriere della Sera: www.iodonna.it/?utm_source=corriere&utm_medium=menu&utm_campaign=corriere_tab&intcmp=iod_hpcor_up Tutto Libri di La Stampa: /www.lastampa.it/cultura/tuttolibri

Strani collegamenti... o, forse, semplicemente perfetti!

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Sono a casa da due giorni, convalescente, con la prescrizione medica precisa di stare stesa o al massimo seduta sul letto o sul divano, senza fare sforzi. Chi mi conosce, sa bene quanto io sia iper-attiva. Eppure, in questa precosa circostanza, ho accettato tutto quello che mi è stato detto, perché c'è qualcuno di molto più importante di me, di cui mi devo occupare in questo momento e spero tanto che sia così per tutta la vita. Però se il corpo non può muoversi, non è detto che mente e spirito non possano farlo! Perciò già diversi giorni prima mi sono attrezzata a dovere, preparandomi studi, letture, film e serie tv da divorare al momento opportuno. Ed ecco cosa ne è saltato fuori, tra le altre cose. Dovete sapere che, nonostante le mie ottanta letture annuali, mi sentivo male al pensiero di non essere mai riuscita a portare a compimento la lettura del Premio-Nobel-per-la-Letteratura-Ivo-Andric'-Il-ponte-sulla-Drina. Vada per il primo tentativo (avevo solo

“The Bondwoman's Narrative” di Hannah Crafts

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Iniziare il primo post del nuovo anno parlando in un argomento duro come lo schiavismo immagino non sia da tutti, ma da che mondo è mondo ho sempre preferito l'anticonformismo.  Le situazioni comode mi piacciono, ma fino a un certo punto e, francamente, a un romanzetto di Fabio Volo o all'ennesimo manuale di ricette delle classifiche letterarie italiane, preferisco i giornali, magari gli articoli più piccoli, quelli che spesso sfuggono, proprio come quello che vi propongo ora, apparso su Il Venerdì qualche settimana fa. Foto di una donna di colore nell'Ottocento Nel 2001 il manoscritto in questione venne acquistato a un'asta di New York per 8000 dollari e, non appena uscì sul mercato editoriale, divenne un best-seller internazionale. Furono mosse molte critiche a questo libro di memorie, scritto, a quanto pareva, da una schiava nera americana vissuta in una piantagione della North Carolina alla fine del XIX secolo. La verità è che pochi credevano che una