Recensione: “La rocca di Is” di Elia Barcelò
Sei Editore, 2009, 213 pp.
La trama:
Una spedizione archeologica del secolo
XXI, un villaggio vichingo del secolo IX: più di mille anni separano
questi due mondi, ma un legame forte e misterioso li unisce. Questa è
la storia avventurosa che si anima tra il fascino selvaggio degli
antichi paesaggi naturali nelle Terre del Nord e le suggestioni
moderne della scoperta e della ricostruzione archeologica: al centro,
la giovane Enye, ancora bambina, ma destinata a diventare Ada,
ovvero Sacerdotessa e ad attraversare il mare sulla nera Nave dei
Morti per raggiungere la mitica Rocca di Is, regno delle Grandi
Sacerdotesse vergini, custodi dei Guerrieri.
Questa è anche la storia di due donne
i cui destini si intrecciano e si incrociano nonostante gli anni che
le separano: perché c'è forse un unico modo di raccontare la storia
di donne che, accusate di essere delle streghe o delle visionarie,
hanno costruito il mondo e hanno vegliato sulla sua vita.
Ho iniziato questo post con la quarta
di copertina, perché mi sembrava giusto. Ma quello su cui dovete
focalizzarvi è la bellezza stilistica di questo romanzo e la
capacità dell'autrice di farci entrare davvero, con tutti e due i
piedi e lo spirito, nel mondo dei Vichinghi del IX secolo.
Ritengo sia un libro più indicato alle
donne. Solo noi possiamo comprendere a 360° un certo tipo di
sensibilità.
E' un romanzo composto da due lunghi
racconti, che possono anche essere letti in modo autonomo, ma che
sono in realtà strettamente uniti. La stessa autrice annuncia,
all'inizio che si può cominciare a leggere da quello che si
preferisce: la storia della piccola Enye, o quella di Sara, che si
svolge in uno scavo archeologico dei nostri giorni.
Credevo di essere una delle poche
autrici che viene da una cultura, ma rimane ipnotizzata e sedotta da
un'altra. Elia Barcelò, mi ha dimostrato che non è così. Lei viene
da Alicante, Spagna, ma da anni insegna in Austria. E si è
innamorata della spiritualità e della vita degli antichi vichinghi.
La sua passione si sente a tal punto, che considero questo romanzo,
uno dei più belli che ho letto negli ultimi anni.
ecco..sei proprio una tentatrice!!! adesso mi è venuta proprio la granvoglia di leggerlo...anche perchè io per i vichinghi ci vado pazza!
RispondiEliminagrazie per le tue recensioni letterarie, sono sempre interessantissime ed utili.
Guarda, per due come noi è un libro IMPERDIBILE! Io te lo portò venerdì, così se vuoi te lo presto :-)
RispondiEliminaAlmeno non mi sento troppo in colpa ^^'
Felice che le mie recensioni ti piacciano!
E' una segnalazione meravigliosa, non vedo l'ora di poterlo leggere!
RispondiEliminaun abbraccio Artemisia
Artemisia... succederà come a me e a Lucia: non ne uscirai più ;-)
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