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Visualizzazione dei post da luglio, 2012

Vacanze!

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E con questa bella immagine della mia Sorella Dò e me, durante la sua festa di compleanno, desidero salutarvi e augurarvi buone vacanze. Per tre settimane sarò molto on the road, tra amiche, famiglia e impegnata in nuovi progetti molto creativi. Infatti, complici anche i regali di compleanno ricevuti, approfondirò le mie conoscenze sartoriali. Proprio due giorni fa, ho acquistato due nuove stoffe. Una molto gipsy per farne un abito hippy e l'altro con delle stampe in stile Secessione Viennese, per una gonna da indossare questo autunno! C'è una questione, però, che mi entusiasma: ieri ho terminato la prima stesura del mio nuovo romanzo “Tempora d'autunno”. Per il momento sono 317 pagine e mi ritengo molto soddisfatta del lavoro svolto fino a ora. Questi giorni mi serviranno anche per continuare a studiare la corposa bibliografia che correderà il romanzo! E da fine agosto, si riprende con la prima revisione. E poi un'altra mia Sorella, Tania, viene a tro

Železniki . Sembra un paese delle fate... e forse lo è!

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E' il secondo, o forse terzo anno che ci torno, ma è sempre una festa... vorrei poter vivere in un luogo del genere, o almeno trascorrerci lunghi, lunghi periodi nella stagione calda -che lì calda non lo è mai davvero!- Sto parlando di Železniki, che durante l'Impero Austro-Ungarico, si chiamava Eisern. Si trova in Slovenia, ha meno di 7000 anime. È un antico centro siderurgico (in sloveno “železo” significa ferro) sull'alta valle della Selška Sora, ai piedi del monte Rakitovec (1667 m). In questo paese è nata e si è sviluppata la siderurgia slovena. Il Paese è collegato anche al mio Friuli, perché il vescovo di Frisinga, feudatario del luogo, quando ottenne la concessione imperiale per la ricerca e l'estrazione mineraria, richiamò in questo centro alcuni esperti minatori e fabbri del Friuli e della Stiria che avviarono l'attività metallurgica, sviluppata e continuata fino alla seconda metà del secolo scorso. Ma se io ho avuto l'enorme pia

Recensione: “La rocca di Is” di Elia Barcelò

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Sei Editore, 2009, 213 pp. La trama: Una spedizione archeologica del secolo XXI, un villaggio vichingo del secolo IX: più di mille anni separano questi due mondi, ma un legame forte e misterioso li unisce. Questa è la storia avventurosa che si anima tra il fascino selvaggio degli antichi paesaggi naturali nelle Terre del Nord e le suggestioni moderne della scoperta e della ricostruzione archeologica: al centro, la giovane Enye, ancora bambina, ma destinata a diventare Ada , ovvero Sacerdotessa e ad attraversare il mare sulla nera Nave dei Morti per raggiungere la mitica Rocca di Is, regno delle Grandi Sacerdotesse vergini, custodi dei Guerrieri. Questa è anche la storia di due donne i cui destini si intrecciano e si incrociano nonostante gli anni che le separano: perché c'è forse un unico modo di raccontare la storia di donne che, accusate di essere delle streghe o delle visionarie, hanno costruito il mondo e hanno vegliato sulla sua vita. Ho iniziat

Se lo puoi pensare, lo puoi anche fare!

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Ebbene sì, sono tornata a un'antica passione. La sartoria. Che passione era solo 'a parole', perché le uniche due volte che ho tentato di fare qualcosa, ho combinato ben poco e mi sono fatta ridere dietro... Stavolta ho cercato di fare le cose con una certa professionalità. Ispirata dal numero di Burda Easy & Giovane, ho deciso di cucire un abito semplice semplice. Problema: la macchina da cucire di mamma, che ha la mia età (quasi 33 anni!), non funziona bene. Raggruma il filo e fa a pezzi il tessuto. E allora, nella mia beata ingenuità mi sono detta: è segno che debba cucire a mano. Come una volta. Che romantico! Ecco, romantico sì, indubbiamente. Ma molto, molto lungo! Ci ho impiegato qualcosa come una trentina di ore. Certo perché sono davvero alle prime armi e devo ancora capire cosa significhino certi termini 'burdesi'. A tal proposito ho un debito di gratitudine verso le pazienti sarte di www.forumdicucito.com , che

Recensione: “Le quaranta porte”, Elif Shafak, Rizzoli

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Oh, finalmente riesco a sedermi davanti alla mia Polimnia (questo il nome del mio portatile :-)) e scrivere la recensione di questo straordinario romanzo -che è anche romanzo nel romanzo e nel saggio spirituale-. Me lo consigliò a suo tempo la mia cara amica Angie Giada ( http://angieladycupcake.blogspot.it/ ) e io, ricordando di aver letteralmente adorato “La bastarda di Istanbul” della stessa autrice, mi sono scelta un periodo relativamente tranquillo (che poi così tranquillo non lo è stato affatto, ma scriverò le ragioni nei prossimi giorni) per leggerlo. Anzi, meditarci sopra. La trama, infatti, è quanto mai complessa: Ella Rubinstein, 40enne sposata e madre di una classica famigliola americana, langue nella sua bellissima villa di Northampton, con un marito fedifrago e i figli ormai grandi. E' svuotata, come ogni persona ormai priva di Amore. Fino a quando il destino non le fa pervenire un romanzo tra le mani, “La dolce eresia”, di un misterioso autore emergent