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Visualizzazione dei post da aprile, 2012

Frammenti di una critica cinematografica

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Ieri sera ho voluto rivedere questo film per la seconda volta. Troppe sono le argomentazioni di cui tratta, e poi nutrivo la necessità di discuterne anche con chi l'ha visto a sua volta, per uno scambio di opinioni. Ho così avuto la conferma, ove ce ne fosse bisogno, che la maggior parte della gente ragiona o come Freud (molto razionalmente) o come Jung (creativamente). La trama del film è nota: la storia vera della paziente ebrea russa Sabine Spielrein, che viene portata in cura da Jung, a causa di forti problemi psichici. Jung userà il metodo 'delle parole' di Freud per curarla, scoprendo che Sabine era stata vittima, da bambina, degli abusi paterni e che il suo presente e futuro sarà contraddistinto da necessità sessuali diverse da quelle che potrebbero essere considerate nella 'norma'. Jung viene colpito dall'intelligenza della ragazza, dal suo talento per la psichiatria, che nemmeno la malattia mentale riesce a nascondere. Riuscirà a guarirla e l

Presentazione de "La dama e l'aquila" alla Libreria Ubik di Cividale del Friuli

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E anche questo secondo incontro è passato ed è stato un successo! Sono ancora stordita dalla positività con cui il mio libro viene accolto nelle librerie e durante la presentazioni. Ne ho organizzate per altri scrittori, quando facevo la libraia, e ne ho viste di giornate con poco pubblico, o persone annoiate. Durante questi due primi incontri, invece, ho avuto l'onore di trovarmi a interagire con un pubblico stupendo, attento, interessato e questo non può che colmare il mio cuore di gratitudine. Vetrina Libreria Ubik Durante questo intenso venerdì pomeriggio, devo mostrare anzitutto la mia ammirazione per il bravo e meticoloso attore che ha presentato il mio libro: Riccardo Mattei. Fin dalle sue prime parole, ho capito che aveva compreso perfettamente l'anima del romanzo e il messaggio che recava, per questo non ho avuto esitazioni nel dirgli che aveva carta bianca. Ha svolto un lavoro magnifico, con l'interpretazione di due passi de "La dama e l'aquila", d

Recensione: “Il giardino di Elisabeth”, Elisabeth von Arnim, Bollati Boringhieri

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Ecco qui un diario romanzato della letteratura inglese, della scrittrice Mary Annette Beauchamp (Elisabeth von Arnim fu uno dei suoi pseudonimi), il cui titolo originale è: “Elisabeth and her German garden”. Lo scrisse mentre era sposata al ricco figlio adottivo di Cosima Wagner, Henning August von Arnim-Schlagenthin e insieme vivevano in Pomerania (oggi Polonia) e conduceva uno stile di vita in tutto e per tutto teutonico. Ho deciso di iniziare a leggere le opere di questa scrittrice, nata a fine '800 in Australia da una famiglia della borghesia coloniale inglese, in seguito a un articolo di Natalia Aspesi su La Repubblica, dove si sprecava in elogi per la nostra dama, vessata da un marito che qui definisce l'Uomo della Collera, tre deliziose figliolette che le strattonano e la vogliono tutta per sé, togliendole così tempo all'amato giardino e, infine, tutto il resto della società, che pretende di trovare in lei una perfetta signora di buona famiglia, aperta a feste e b

Foto e articoli della mia prima presentazione del romanzo "La dama e l'aquila", Segno Editore

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Come promesso ecco a voi gli articoli e le foto della mia presentazione alla Libreria Ubik di Gorizia. Di solito scrivo lunghi post, ma in questo caso, a scrivere per me, saranno le immagini e gli articoli del quotidiano Il Piccolo! La meravigliosa recensione del mio romanzo a cura del giornalista e scrittore Roberto Covaz: E ora due foto del momento della presentazione, con Giuliana, mia nipote: E al ristorante greco, subito dopo, con mia figlioccia Saule: Adesso attendo anche le foto della presentazione fatte da un fotografo e posterò anche quelle. Infine, l'articolo della giornalista Margherita Reguitti. A dir poco favoloso! Dire che sono felice, grata e caricata a pallettoni per proseguire questa straordinaria esperienza e stile di vita che è la scrittura, è un eufemismo. Ringrazio tutti coloro che hanno accolto il mio romanzo d'esordio con questo entusiasmo e che hanno condiviso con me il senso stesso della vicenda narrata e la sua divulgazione.

E ci siamo! Oggi, venerdì 13 aprile 2012, DEBUTTO!!!

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Diamo fuoco alle polveri, gente! Vi aspetto oggi alle 18:00 alla Libreria Ubik di Gorizia, in Corso Verdi per la presentazione del mio romanzo "La dama e l'aquila", Edizioni Segno. Converserà con me lo scrittore e giornalista de "Il Piccolo", Roberto Covaz:  Fino a ora tutte le recensioni ricevute sono state positive (ovviamente, non parlo di quelle degli amici e dei parenti, altrimenti sarebbe facile!), nei prossimi giorni le posterò. Ho tirato un bel sospiro di sollievo, anche se, naturalmente, non sono tutte! Quindi ritengo che, ancora per qualche settimana, camminerò sulle 'uova'. Inoltre, ho avuto questa splendida idea di mettere la mia e-mail all'interno del libro. Immagino che ne leggerò delle belle nei prossimi mesi! Eppure la curiosità è troppa: voglio i commentiiiiii!!! Sono sicura che mi aiuteranno tantissimo a capire luci e ombre della mia scrittura. E a quel punto, mi rivolgo a chi non sarà distrutto dal mio tsunami di parole in l

A 20 anni dall'assedio di Sarajevo... e altrettanti dalla tragedia di molti altri villaggi bosniaci dimenticati

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Un musicista suona nella Biblioteca Nazionale di Sarajevo bombardata nell'estate del 1992 Su “Il Domenicale” di ieri, ho trovato un'intera pagina dedicata alla commemorazione dell'inizio dell'assedio della capitale della Bosnia, perpetrato da quello che rimaneva del Jna, l'esercito jugoslavo e dai paramilitari serbi. È certo che anche tutti gli altri giornali e mass-media in generale ricorderanno la città-simbolo, dimenticandosi completamente e volutamente, come succede da più di 20 anni, la tragedia dei villaggi bosniaci. Sarajevo era ed p una capitale e, in effetti, i suoi abitanti hanno vissuto l'orrore dei bombardamenti dei cecchini, della tortura, degli stupri, della game e della tirannia di chi controllava il mercato nero (unico mezzo per sopravvivere all'interno della città), ovvero: croati, musulmani, serbi e Unprofor che si erano coalizzati tutti assieme per guadagnare sulla pelle di disperati. Tuttavia, non ho visto che pochissimi documentari